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il coaching è un mezzo per raggiungere una condizione desiderata a partire da quella attuale attraverso un percorso di allenamento.

associazione italiana coach professionisti

“Il coaching e un metodo di sviluppo delle potenzialità dei singoli, dei gruppi e delle organizzazioni. Ha come base l’alleanza con il proprio cliente nel percorso verso la autorealizzazione”

Socrate è il “padre ispiratore” del Coaching. La maieutica (che significa arte della levatrice), da lui fondata, è l’arte di far venire alla luce, attraverso il dialogo, ciò che è già proprio della persona.

è il 1974 quando Timothy Gallwey, professore ad Harvard University ed istruttore di tennis, pubblica il libro “The inner  game of tennis” che segna la nascita del coaching come metodo teorizzato per portare cambiamenti significativi nel modo di insegnare ed allenare nel gioco del tennis.

per lui vale l’equazione:
prestazione = potenziale-interferenze

"Chi dice che è impossibile non disturbi chi ce la sta facendo". (Albert Einstein)

LAVORA SU QUELLO CHE SEI

Amplifichiamo il nostro potenziale innato e indirizziamolo per ottenere il meglio da noi stessi e dagli altri, non ostiniamoci a cambiare, a inserire talenti non nostri, tuttalpiù prendiamo in mano le nostre potenzialità poco espresse e alleniamole con consapevolezza. Più che cercare di “mettere dentro” ciò che è stato lasciato fuori… “tirare fuori” quello che c’è già. Viviamo nell’abitudine creata nel tempo, la chiamiamo zona di confort, dove per male che possiamo stare ci è confortevole perchè la conosciamo e ci sembra l’unica soluzione possibile, ma se ti lasci accompagnare con le mie domande nella ricerca, ti stupirai di quante alternative troverai. Piano piano ci sposteremo nella zona di apprendimento, dove farai il primo passo verso il cambiamento consapevole, che grazie a PSYCH-K® sarà più veloce, duraturo e sicuro.

DOVE ANDIAMO CON IL COACHING?

Ti accompagno a cercare il tuo obiettivo, e se lo hai già, a capire se è quello giusto. Inizieremo poi l’allenamento per raggiungerlo, sul percorso potremmo trovare alcune credenze limitanti, valuteremo se ti servono o no e vedremo cosa farne, e ne creeremo di nuove che ti rafforzino e ti potenzino. Con il coaching unito a PSYCH-K® sapremo cosa fare in ogni istante del nostro percorso assieme. Voi cosa farete? Ci metterete l’intenzione che sommata all’azione vi farà veramente prendere in mano il vostro manubrio. Prima di pedalare a tutta velocità abbiamo uno strumento potente che potete utilizzare: il VAK al futuro. Grazie a questo possiamo chiarire al subconscio cosa volgiamo veramente, con il suo linguaggio, verificare che sia proprio il vero obiettivo da perseguire, e avere un piano d’azione ideale.

ALCUNI PUNTI DELLA CARTA ETICA

3.1. La relazione di Coaching ha il suo fondamento nella richiesta del cliente e nel rispetto reciproco definito da precisi confini professionali e legali (ex L.4/2013 e ss.). Il coach, consapevole delle differenze personali e culturali, riconosce la libertà del cliente di esprimere se stesso, i suoi bisogni, le sue credenze, il suo diritto di autodeterminarsi e di stabilire gli obiettivi per il proprio sviluppo e la propria felicità. A sua volta è libero di non collaborare verso obiettivi che contrastino con le proprie convinzioni etiche: si asterrà anche dal collaborare ad obiettivi il cui conseguimento comporti da parte del cliente la violazione di norme di Legge. 3.2. Il coach fornisce al cliente informazioni adeguate e comprensibili circa le sue prestazioni attraverso la stipula di un contratto alla prima sessione di coaching. Cliente e coach hanno reciproci diritti e doveri, strutturati anche in base al presente codice etico, è compito del coach esplicitarli.  5.1. Il coach è tenuto al segreto professionale mantenendo la riservatezza sulle prestazioni, sui loro contenuti anche relativamente all’esistenza della prestazione stessa.

CREIAMO CICLI VIRTUOSI:

Dr. Bruce Lipton, biologo cellulare, autore e ricercatore, è stato professore associato di anatomia alla Scuola di Medicina dell’Università del Wisconsin, e di Stanford, attraverso l’epigenetica dimostra in  modo inoppugnabile che l’ambiente, i nostri pensieri e le nostre esperienze determinano ciò che siamo. Quanto siamo disponibili a prendere in mano questa realtà e cambiarla? Il coaching è un metodo di sviluppo,  è facilitare le persone a riconoscere il proprio sapere e le proprie abilità per arrivare ad una trasformazione, verso una condizione di maggiore serenità. E’ quasi come un reset in cui si reindirizza la propria energia verso il superamento degli ostacoli per il raggiungimento dei propri obiettivi e migliorare le proprie performance.Inoltre si tratta di farlo crescendo, migliorando la propria vita. E’ questo che crea un circolo virtuoso in cui le potenzialità si esprimono in azione e questa in miglioramenti concreti che poi incidono sul benessere complessivo dell’individuo spingendolo a un miglioramento continuo. Il fine ultimo del Coaching é in sostanza il raggiungimento di ciò che ci permette di mettere in uso i nostri veri talenti realizzandoci.

"Il vero viaggio di scoperta non sta nel trovare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi." (Proust)

Tappe principali di un percorso COACHING:

Il cervello, emisfero destro, emisfero sinistro

Il nostro cervello ha moltissime funzionalità e ciascuno di noi ne usa normalmente solo una piccola parte (5%-10%). In particolare  ‘Ogni emisfero cerebrale presiede a specifiche funzioni ed è dotato di una sua coscienza. Gli emisferi possono essere simultaneamente coscienti in esperienze mentali differenti, talora persino in conflitto tra loro – Roger Sperry, Premio Nobel nel 1981 per la Specializzazione Emisferica. Vediamo nello specifico le varie risorse. Risorse emisfero sinistro:Usa la logica,la ragione, pensa utilizzando le parole, ragiona dividendo in parti, specifica, analizza, divide, pensa in modo sequenziale, si identifica con l’individuo, è’ ordinato, controllato Risorse emisfero destro: Usa le emozioni,  le intuizioni, la creatività, pensa utilizzando le immagini, ragiona pensando alla totalità, relaziona, sintetizza, mette insieme, pensa in modo simultaneo, olisticamente, si identifica con il gruppo, è spontaneo è libero. Quando funzioniamo al meglio? Quando tutte le risorse funzionano al meglio. Essere in integrazione emisferica significa avere accesso in modo coordinato ed ottimale a tutte le risorse del nostro cervello: questa condizione riduce drammaticamente le resistenze al cambiamento a livello subconscio.

Il cervello, emisfero destro, emisfero sinistro Esplorazione della Realtà

La base di partenza per un percorso di PSYCH-K ® o di coaching è la stessa, indagare la realtà che probabilmente in questo momento non soddisfa appieno. Indaghiamo com’ è la situazione ora e  come vuoi che le cose siano invece?  Arriviamo qui o da un percorso di coaching che ci ha portato ad individuare una credenza limitante, o stiamo cercando o verificando un obiettivo. Nella realtà che vivo ogni attimo ci sono dei messaggi, che tralasciamo, che non ascoltiamo con il coaching possiamo ascoltarli e soppesarli, con PSYCH-K ® possiamo leggerli anche se sono criptati.

Il G.R.O.W

Sono i primi anni ‘90, con John Whitmore, un consulente aziendale, allievo e collaboratore di T. Galloway, il Coaching arriva nelle aziende con il processo g.r.o.w. Dall’inglese “to grow” che significa “crescere” con l’acronimo:G: goal, R: reality, O: options,W: way. G: goal, obiettivo; definiamolo cercando la soluzione ideale a lungo termine, e stabilendo poi quali sono realisticamente i passi da intraprendere per raggiungere quella soluzione. Definiremo l’obiettivo di percorso e l’obiettivo di sessione. R: reality, realtà; guardiamo la realtà senza interpretazioni, senza credenze, concentriamo la nostra attenzione sul dato di fatto, sulle tue vere preferenze, sulla tua verità, su quello che veramente è desiderato, lasciamo stare il valore che è ciò che c’è di desiderabile implicito o esplicito. O: options, opzioni; ti facilito a indossare nuovi occhi per guardare tutte le possibili scelte alternative che indurranno azioni alternative. W: way, via, strada; elaborare un piano d’azione.

Obiettivo SMARTER

Abbiamo un obiettivo da raggiungere? Formuliamo in modo SMARTER: S. Specifico, M. Misurabile, A. A. Accessibile (sotto diretto controllo) R. Realizzabile chiariamolo a noi stessi e al nostro subconscio. Per avere un obiettivo efficace concentriamo la nostra attenzione su dove vogliamo andare e su come saprai che ci sei arrivato. Ti faciliterò con alcune domande, che hanno il proposito di aiutarti ad attivare le associazioni a livello subconscio e conscio per focalizzare tutte le risorse verso il tuo obiettivo. VAK al futuro è un acronimo di Visivo Auditivo Kinestesico il linguaggio per comunicare con il subconscio. Ti stai aiutando a orientare te stesso verso una esperienza positiva, attraente e ben formulata piuttosto che semplicemente evitare qualcosa di negativo. Con il VAK al futuro chiariamo al subconscio con il suo linguaggio , i sensi, un obiettivo astratto. Facciamo sintonizzare il subconscio sull’ obiettivo, capire se quell’ obiettivo è veramente il tuo obiettivo e trovare le conseguenze avverse, se ci sono, e di gestirle. Il VAK al futuro è un processo in cui la mente conscia e la mente subconscia collaborano e la conclusione di questo lavoro è avere una credenza che il subconscio necessita per andare verso l’obiettivo.

Obiettivi con il Vak al Futuro

Abbiamo un obiettivo SMARTER da raggiungere? chiariamolo a noi stessi e al nostro subconscio. Per avere un obiettivo efficace concentriamo la nostra attenzione su dove vogliamo andare e su come saprai che ci sei arrivato. Ti faciliterò con alcune domande, che hanno il proposito di aiutarti ad attivare le associazioni a livello subconscio e conscio per focalizzare tutte le risorse verso il tuo obiettivo. VAK al futuro è un acronimo di Visivo Auditivo Kinestesico il linguaggio per comunicare con il subconscio. Ti stai aiutando a orientare te stesso verso una esperienza positiva, attraente e ben formulata piuttosto che semplicemente evitare qualcosa di negativo. Con il VAK al futuro chiariamo al subconscio con il suo linguaggio , i sensi, un obiettivo astratto. Facciamo sintonizzare il subconscio sull’ obiettivo, capire se quell’ obiettivo è veramente il tuo obiettivo e trovare le conseguenze avverse, se ci sono, e di gestirle. Il VAK al futuro è un processo in cui la mente conscia e la mente subconscia collaborano e la conclusione di questo lavoro è avere una credenza che il subconscio necessita per andare verso l’obiettivo.

Le Potenzialità

Martin Seligman, psicologo statunitense, fondatore negli anni 90 della Psicologia del Pensiero Positivo, nel 1994 con C. Peterson scrive il manuale Character strenghts and virtues, Dove si interroga sul positivo della situazione di moltissimi individui sparsi in tutto il mondo e da questa analisi promossa dall’università di Oxford, si determinano 6 virtu che sono insite in ogni uomo al di là dei suoi ambiti contingenti/credenze, che vengono rappresentate da 24 potenzialità. Individuando la nostra classifica possiamo avere un aiuto per vedere con consapevolezza la nostra realtà,e comprendere se stiamo esprimendo la nostra verità. Le potenzialità possono essere allenate quotidianamente, come dice Bruce Lipton in “Biologia delle Credenze” (Quando il pensiero positivo non basta pag 146), il Pensiero Positivo funziona, ma parlando solo alla mente conscia ci vuole impegno e dedizione per farlo divenire una tale abitudine che entri nel subconscio, altrimenti il nostro pilota automatico prende di nuovo in mano il manubrio, e qui posso, se lo vorrete, facilitarvi con PSYCH-K® accompagnandovi a insegnare al subconscio velocemente  le vostre credenze potenzianti, sarà un lavoro che farete voi come voi farete il successivo piano d’azione per il potenziamento.

I Bisogni

Ci sono tre Bisogni di Base: Relazione CERCO L’ALTRO PER AMARE ED ESSERE AMATO, Competenza CERCO SFIDE ALL’ ALTEZZA DELLE MIE CAPACITÁ, Autonomia IO SONO LA FONTE E L’ORIGINE DEL MIO COMPORTAMENTO. Queste tre aree di intervento sono intimamente legate alla MOTIVAZIONE. Tu determini la tua Motivazione e la tua Prestazione. Le nostre scelte e le nostre azioni avvengono secondo i nostri bisogni di base se riconosci i tuoi bisogni produci Azioni Consapevoli, e influenzerai il tuo ambiente affinche diventi tuo alleto e ti permetta di creare un circolo virtuoso, per raggiungere un AUTODETERMINAZIONE POSITIVA. Torniamo a ciò che dice T. Gallwey Prestazione=Potenziale-Interferenze. Le interferenze sono quasi tutte autodeterminate, sono le credenze limitanti, le percezioni stressanti, la poca consapevolezza, ma ora abbiamo gli strumenti e i metodi per eliminarle.

Gestione Conflitti

Il gruppo è formato da individui singoli e come tate va visto, sia singolarmente che nella totalità. Il conflitto può essere sia individuale che di gruppo, è più semplice vederlo nel gruppo e rispecchiarlo nel singolo. Definire esattamente di che conflitto mi occupo, estrapolare le CARATTERISTICHE  e i VANTAGGI ad obiettivo raggiunto, scoprire quali sono i BISOGNI espressi e inespressi dei vari membri, e di me stesso, curare la RELAZIONE sia nel gruppo che con me stesso, trovare più soluzioni che siano un match tra bisogni e offerta, sceglierne una, fare un piano di attuazione, concordare i criteri di verifica. L’individuo per limitare al minimo le conflittulità con se stesso deve definire la Visione, la Missione e gli Obiettivi per avere un chiara Motivazione. Nel gruppo definire Visione, Missione, e Obiettivi sia del singolo membro che del gruppo stesso diventa una fonte di chiarezza  e efficienza di gestione. Tutto questo è magico solo se viene espresso veramente il perchè profondo di quello che faccio, se contatto il vero motivo che mi porta ad agire, questo trasforma in successo ciò che voglio produrre o ottenere.

Piano di Azione

Il Piano d’azione ha lo scopo di testimoniare i nostri progressi, è ciò che effettivamente crea il risultato, non ci può essere risultato senza azione, ci permette di prenderci la responsabilità di quello che creiamo: responsabilità= abilità a risponde, scegliere, agire. Ci aiuta infine a capire quali sono i prossimi passi da fare, per perfezionarci ancora, o perfezionare il nostro team. Il Piano d’azione deve contenere al massimo 2/3 azione specifiche, e ciascuna deve rispondere alle seguenti tre domande: cosa?, quando?, è fattibile per me?. Se stiamo lavorando in un gruppo di persone che siano famigliari/amicali, lavorative o associative, includiamo anche la domanda CHI? Quindi definire cosa delegare e a chi. È preferibile includere anche l’osservazione di sè (es: diario), e del gruppo con una fotografia iniziale così da poter vedere i miglioramenti passo passo. Abbiamo anche la possibilità di bilanciare con PSYCH-K® eliminando l’eventuale stress che potrebbe procurarci il nostro piano d’azione, inseriamo una credenza potenziante: “è facile per me seguire il piano d’azione!”

Festeggiare

Custodisci gelosamente tutti i ricordi felici , così potrai attingerci nei momenti tristi. Riconosci i tuoi meriti, prepara il libro fotografico con tutti i tuoi progressi, festeggia ricorda le belle emozioni, crea il tuo circolo virtuoso. Quando ti si presenta un problema guardalo con interesse: è un opportunità di crescita, potrai uscire dalla tua Zona di Confort, e potrai imparare qualcosa di nuovo per raggiungere quello che veramente vuoi, festeggia per questa opportunità. Quando avrai fatto questo passo di apprendimento fermati un attimo e festeggia, fatti i complimenti e riposa un attimo in questa bella emozione di aver risolto un problema. FESTEGGIA, ognuno troverà il suo modo ma è importantissimo farlo:  FESTEGGIARE